Disturbo post-traumatico da abbandono
“Se Mi ami, non amarmi”
L’evento traumatico è un tipo di danno che viene subito dalla mente umana a seguito di un’esperienza traumatica. Un evento è definito traumatico nel momento in cui la persona che lo vive non ha le risorse cognitive ed emotive per gestirlo. Il trauma corrisponde quindi all’impossibilità di dare un senso e un significato ad un episodio definito sconcertante che va al di fuori della normalità. L’aspetto più limitante del trauma è dato dal disturbo post traumatico in quanto il soggetto traumatizzato spesso senza esserne pienamente consapevole, rivive il trauma originario, a volte come se stesse riaccadendo proprio in quel momento. Le cause di questo vanno rintracciate nei riattivatori traumatici cioè situazioni o elementi che scatenano con impeto il ricordo, a livello più o meno consapevole, del trauma subito.
Parlando quindi di bambini adottati, che hanno subito il trauma dell’abbandono, per loro un gesto, un tono di voce, un rimprovero potrebbero riattivare il timore di essere nuovamente abbandonati, e scatenerà una serie di reazioni emotive anche laddove nulla, oggettivamente, sembra preannunciare un abbandono. Di conseguenza, in questi bambini i sentimenti intensi come la rabbia, la paura o l’aggressività possono riemergere frequentemente, a volte in situazioni, apparentemente, inappropriate o impreviste.
Un altro effetto del disturbo post traumatico si ritrova nella dissociazione dalle emozioni ritenute troppo devastanti per essere ri-vissute: il bambino abbandonato ha la sensazione, ovviamente inconscia, di essere stato danneggiato in maniera così grave e dolorosa dal trauma che cercherà di evitare ogni situazione che possa anche solo vagamente ricordarglielo. Questo significa che il bambino abbandonato arriva anche a smettere di amare e ancor peggio di voler essere amato. Ovvero preferisce negarsi l’esperienza positiva dell’amore piuttosto di amare e rischiare di rivivere l’abbandono. Quindi: “Se non mi affeziono a te, non ti amo, se te ne vai o mi lasci, non soffrirò perché non sentirò la tua mancanza”.
L’inserimento nella nuova famiglia adottiva, diventa, a questo punto, per questi bambini una sorta di nuovo “trauma”: l’adozione si può definire un evento traumatico nel momento in cui va a cambiare radicalmente la vita del bambino che, per quanto in positivo, viene improvvisamente rimessa in discussione da due adulti che gli chiedono fin da subito di essere amati come genitori. I traumi dei bambini adottati vanno infatti ad associarsi ai traumi dei genitori adottivi, trauma riferito alla non genitorialità biologica. Questi genitori devono anche loro fare i conti con il trauma relativo alla non fertilità che porta con sé il senso del fallimento rispetto alla procreazione.
In questo incrocio di vite e di aspetti traumatici, i riattivatori traumatici sono moltissimi e di difficile gestione emotiva e relazione. In sostanza: da una parte avremo un bambino che ha paura di essere amato per paura di soffrire nuovamente e dall’altra parte avremo dei genitori che hanno, a volte, disperato bisogno di essere amati e riconosciuti come buoni genitori dai loro figli adottivi. Però, più il genitore tenterà di dimostrare al figlio il suo amore più il figlio eviterà di farsi coinvolgere da questo sentimento. Il dolore di molti genitori adottivi, in merito alle situazioni traumatiche dei loro figli, deriva dal fatto di non saper cosa fare di fronte ai rifiuti dei loro figli e di non sapere come curare le ferite traumatiche.
I genitori adottivi devono capire che: “l’amore non basta!!”. Non è sufficiente per guarire dagli eventi traumatici. Che la fretta non aiuta. I genitori adottivi a volte attendono molti anni prima di poter avere una famiglia e vorrebbero vedere magicamente scomparire ogni problema e ogni dubbio su quanto amore potranno e sapranno dare al loro bambino. Ma di là ci sarà un bambino che dovrà fare un lento e lungo processo di ri-adattamento all’amore. I genitori adottivi devono essere pronti a passare un duro esame prima di essere riconosciuti dai loro figli come genitori e per questo ci potrebbero voler anche degli anni (dipende dalla storia traumatica e dall’età del bambino). Dovranno reggere a testa alta gli attacchi che i loro figli faranno al loro amore perché i figli dovranno testare che al di là di quello che di grave e brutto potrebbe accadere o che potrebbero fare il genitore adottivo non li abbandonerà mai e per nessun motivo!